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Sri Lanka
Perché andare
Lunghe distese di spiagge incorniciate dalle palme, il fascino di una cultura millenaria, la spiritualità dei templi e l'ospitalità riservata agli stranieri sono alcune delle ragioni per un viaggio in Sri Lanka.
Colombo è una città inquinata e caotica; meglio dirigersi a Kandy, che può essere un buon punto di partenza per visitare l'entroterra dell'isola. La città antica, che fu l'ultima capitale del regno, si sviluppa attorno al palazzo reale, all'interno del quale sorge il famoso Dalada Maligawa, il Tempio del Dente. Qui tutti i giorni, per tre volte al giorno e con una cerimonia scandita dal rullo dei tamburi, viene esibito ad una folla assiepata di fedeli e turisti lo scrigno d'oro che contiene un dente appartenuto a Budda.
Pochi chilometri fuori città, a Peradeniya, il Royal Botanical Gardens, un incantevole giardino botanico creato all'epoca della dominazione inglese, è il luogo ideale per una passeggiata.
A nord di Kandy, gli antichi templi di Dambulla, scavati nella roccia duemila anni fa, sono una tappa obbligata prima di arrivare a Sigiriya, che dei sette siti patrimonio dell'UNESCO dello Sri Lanka è forse il più interessante. Sulla sommità di un gigantesco monolito, che spicca in mezzo alla foresta, si possono ammirare i resti di una fortezza reale del V secolo; sulla parete, lungo la salita su un scala di ferro spiraliforme, sono ancora visibili gli affreschi di fanciulle seminude, che si pensa raffigurino le concubine del re Kasyapa.
Le altre due mete del "triangolo culturale" sono le antiche capitali dell'isola, Anuradhapura e Polonnaruwa, che conservano numerose vestigia, tra cui la famosa statua del Budda disteso.
Le foreste, che un tempo occupavano la zona collinare centrale, furono disboscate dai coloni inglesi e sostituite da estese piantagioni di tè. Il centro di questa regione è Nuwara Eliya, una cittadina situata a quasi 2.000 metri di quota, dall'atmosfera molto british: edifici in stile vittoriano, un campo da golf, un ippodromo e molte case coloniali riadattate a guesthouse, dove viene servito "lo champagne del tè". Il servizio, mando a dirlo, è impeccabile; manca solo la nebbia a questa "Little England" dei tropici.
Gran parte di quello che rimane delle foreste originarie si trova nella parte sud occidentale dell'isola; sotto la volta della Sinharaja Forest, che ricopre un crinale di una ventina di chilometri, sopravvivono la maggior parte delle specie endemiche dell'isola e rari esemplari di fauna e flora. La foresta pluviale di Sinharaja è uno dei sette parchi nazionali tutelati dall'Unesco; lo Sri Lanka ne conta dodici, che insieme a 52 aree protette, coprono il 13 percento del territorio.
Lo Yala National Park è la destinazione perfetta per incontrare i leopardi; Uda Walawe e Minneriya National Park sono invece famosi per i grossi branchi di elefanti.
E poi c'è il mare. La costa nord orientale vanta spiagge spettacolari e un reef intatto e ricco di vita marina; il centro principale è la cittadina di Trincomalee, che però non ha molto da offrire. Sebbene stia a poco a poco riaprendo le porte al turismo, questa zona porta ancora i segni della guerra civile.
Senza spingersi in un contesto ancora difficile, la costa meridionale offre lunghe distese di sabbia, come quelle intorno a Tangalle e Mirissa, e piccoli promontori che si alternano alle insenature. Nonostante la presenza di numerosi centri turistici, l'ambiente mantiene ancora un carattere originario, con assonnati villaggi e i tipici pescatori sui trampoli, aggrappati per ore su pali piantati nell'acqua. Su questo tratto di costa la zona migliore per lo snorkeling è Unawatuna.
Se invece cercate le comodità di un albergo di lusso scegliete la costa occidentale a sud di Colombo, luogo storicamente votato al turismo di alto standard.
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