Nonostante sia situato a cavallo dell'equatore, il Kenya gode di un clima temperato e gradevole sui pianori occidentali, dove si trovano i parchi più noti, e sulle Highlands, le verdi colline adibite a piantagioni dai colonialisti britannici.
Scegliendo il periodo tra gennaio e marzo oppure i mesi tra luglio e ottobre non dovrebbe essere difficile evitare le due stagioni delle piogge: quella primaverile, chiamata delle “lunghe piogge”, che va da aprile a giugno, e quella autunnale, detta anche delle “piccole piogge”, con precipitazioni che investono il paese, seppure in modo marginale, da novembre a metà dicembre.
Le temperature variano con l'altitudine. D'estate a Nairobi, quota 1.600 m, le notti possono essere piuttosto fredde; l'escursione termica è tuttavia modesta e il termometro non scende mai sotto i 10°.
Sulla costa, invece, le condizioni sono quelle tipiche dei climi equatoriali caldo umidi e le piogge, portate dagli alisei, sono nel complesso più copiose.
I mesi invernali, da dicembre a marzo, sono i più asciutti e quindi adatti ad una vacanza balneare in Kenya, anche se registrano le temperature più elevate. Il caldo diventa più sopportabile nei mesi di agosto e settembre; in questo caso si deve mettere in conto l'eventualità di qualche rovescio tropicale, che però lascia presto il posto alle schiarite.
Nelle zone semidesertiche del nord il clima è torrido, attenuato da brevi piogge tra aprile e maggio.
L'alta stagione turistica coincide con il periodo più secco: da Natale a marzo e tra luglio e agosto. La stagione delle piogge presenta di sicuro qualche inconveniente, soprattutto perché alcune piste si trasformano in pantani, ma si ha il vantaggio di trovare facilmente posto, spendere meno e godersi lo spettacolo di una vegetazione più ricca e rigogliosa.
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