Nei sondaggi della National Geographic è la dream beach per eccellenza, quella che compare al primo posto nei desideri dei viaggiatori di mezzo mondo, prima delle Maldive e prima ancora della Polinesia francese. Anse Source d'Argent, la spiaggia più fotografata al mondo, tanto per intenderci quella con la sabbia bianchissima su cui svettano le palme e troneggiano maestosi monoliti di granito rosa, è talmente perfetta da sembrare finta.
Eppure l'apparenza non inganna: questa striscia di sabbia finissima è perfino più bella se vista dal vivo. E la spiegazione è semplice: non c'è elemento che possa turbare il paesaggio. Non ci sono resort né altre costruzioni, non ci sono strade asfaltate o parcheggi, non ci sono moto d'acqua strombazzanti o grandi yacht ad ingombrare la laguna. Il via via di gente è intenso, è vero, ma al mattino presto e al tramonto, quando l'ultimo traghetto porta via i turisti che arrivano in gita giornaliera, chi ha scelto di fermarsi qui per la notte diventa padrone dell'isola e delle sue spiagge.
Siamo a La Digue, una delle 115 isole che compongono l'arcipelago delle Seychelles. Tra tutte, forse la più affascinante, di sicuro una perla rara che ha saputo coniugare turismo e sostenibilità, ospitalità e naturalezza. E che accoglie non soltanto chi può regalarsi soggiorni esclusivi: perché a La Digue, può sembrare strano, ma ci sono più pensioncine e rustici B&B che resort di lusso.
Che le isole Seychelles siano una destinazione d'élite è un mito da sfatare: è vero che il circuito dei viaggi organizzati propone spesso alberghi appartenenti alle grandi catene internazionali dai costi quasi proibitivi, ma è vero anche che, rinunciando a qualche lusso, chiunque può concedersi una vacanza comoda ad un prezzo accettabile, del tutto paragonabile alla spesa per raggiungere altri eden tropicali nell'oceano Indiano o nei Caraibi.
Le Seychelles hanno tutti gli ingredienti per una vacanza da sogno: spiagge di sabbia bianca, calde acque turchesi e rigogliose foreste di un verde scintillante. Tropici senza problemi e senza pensieri. Ma a differenza di paradisi esotici altrettanto apprezzati e conosciuti, come le Maldive, tanto per citare un esempio, le Seychelles hanno qualcosa in più da offrire.
Innanzi tutto non hanno uguali o simili. L'arcipelago comprende sia isole costituite da rocce granitiche di origine continentale, sia isole basse costituite da sabbia e formazioni coralline, che emergono di soli pochi metri dall'oceano.
Le differenze topografiche, climatiche e geologiche tra le varie isole determinano per ciascuna di esse caratteristiche uniche e curiosi endemismi, come la tartaruga gigante di Aldabra o il seme più grande al mondo, il coco de mer, tanto per fare qualche esempio tra i più famosi. Milioni di anni di isolamento geografico hanno fatto sì che si sviluppasse un tipo di flora più affine a quello presente nelle isole del Pacifico che nella vicina Africa.
C'è da dire poi che le Seychelles sono rimaste disabitate fino a tempi relativamente recenti e quindi hanno subito meno a lungo l'impatto antropico. Le isole furono avvistate dai naviganti arabi prima, dai portoghesi e dagli inglesi poi, ma nessuno vi mise piede fino alla metà del settecento, quando a Mahé sbarcarono i primi coloni francesi.
L'arrivo dell'uomo coincide con lo sterminio delle tartarughe ma, soprattutto, con gli anni bui del commercio degli schiavi. Oggi la popolazione è rappresentata in maggioranza da creoli originati dall'incontro di genti europee e africane, ma anche da malgasci, indiani, cinesi, che danno vita ad una colorata società multiculturale.
Una politica turistica attenta e consapevole, che ha tenuto in giusto conto le esigenze di tutela e di protezione ambientale, ha fatto il resto. Le Seychelles sono la prima destinazione turistica al mondo a vantare un territorio che per più della metà è parco nazionale o riserva naturale protetta. E che è fruibile da tutti, a patto che si rispettino certe regole.
La foresta primordiale della Vallée de Mai, Cousin paradiso del birdwatching dove nidificano 250.000 uccelli marini, le riserve marine di Curieuse, Baie Ternay e St. Anne per gli appassionati di snorkeling, sono solo alcuni degli habitat protetti ma anche mete per escursioni e attività sportive.
Se alle aree protette aggiungiamo un'edilizia che, nei limiti del possibile, è poco invasiva e non domina sulla vegetazione, ecco spiegato perché le Seychelles non deludono le aspettative di chi in vacanza cerca, oltre al mare trasparente e alle lunghe spiagge bianche, la dolcezza dei paesaggi e l'armonia di una natura non ancora devastata. Se appartenete alla categoria, andate tranquilli, le Seychelles sono il posto giusto.