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Storie dai Tropici

Nessuna tortura a Cuba, dice Fidel Castro

(L'Avana, Cuba - 2/3/2010)

Quasi un terzo del telegiornale della televisione di stato cubana è stato dedicato ieri alla vicenda di Orlando Zapata, morto il 23 febbraio dopo uno sciopero della fame durato più di due mesi. Il servizio riportava le dichiarazioni dei medici che hanno tentato più volte di convincere il dissidente, incarcerato dal 2003, ad accettare il cibo, smentendo in maniera molto netta le voci che li accusavano di aver volontariamente lasciato morire Zapata.
C'erano anche filmati della madre, Luisa Reina Tamayo, mentre ringraziava i medici che cercavano di salvare la vita di Orlando. Com'è noto, subito dopo la morte del figlio, la signora Tamayo ha invece rilasciato numerose interviste alle stazioni radio della Florida, nelle quali accusava il governo di Cuba di aver lasciato morire Zapata che aveva osato opporsi al governo di Castro.
Il telegiornale cubano ha spiegato che Orlando Zapata rifiutava il cibo perché le autorità non avevano acconsentito a fornire la sua cella di un televisore, una stufa e un telefono. Diversa la versione di alcuni gruppi per i diritti umani, secondo i quali l'attivista aveva iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il trattamento che Cuba riserva ai prigionieri politici.
Fidel Castro, che finora non era intervenuto sulle polemiche scatenate dalla stampa internazionale per la morte di Zapata, ha rilasciato un commento sulle pagine del Granma, l'organo di stampa ufficiale del governo cubano; il suo messaggio è stato letto ieri in TV. Castro, pur non menzionando direttamente Zapata, si è riferito all'incontro con il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, duramente criticato per la sua visita a Cuba subito dopo la morte di Zapata. "Lula sa che nel nostro paese nessuno ha mai torturato, ordinato l'assassinio di un avversario, né ha mai mentito al suo popolo", ha scritto Castro.
Poco prima del telegiornale, la Commissione cubana per i diritti umani e la riconciliazione nazionale - un'organizzazione che il governo non riconosce ma a cui è consentito operare - ha fatto sapere che 115 attivisti dell'opposizione e sostenitori di Zapata sono stati arrestati e trattenuti abbastanza a lungo da non poter partecipare al funerale dell'attivista. Molti sarebbero stati rilasciati poco dopo, riferisce la stessa Commissione.
Orlando Zapata è il primo dissidente che muore dietro le sbarre a Cuba da 40 anni a questa parte. Era stato condannato a 25 anni di carcere.

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