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Storie dai Tropici

Colera: altri due casi a Santo Domingo

(Santo Domingo, Repubblica Dominicana - 20/11/2010)

Sale a tre il numero di casi di colera nella Repubblica Dominicana. Una bambina di appena tre mesi e la nonna, residenti nella baraccopoli di El Dique alla periferia est di Santo Domingo, sono state ricoverate ieri in un ospedale della capitale.

Le autorità sanitarie hanno confermato il risultato delle analisi: si tratta di colera ma questa volta le pazienti non possono aver contratto l'infezione ad Haiti. Il primo caso segnalato nel paese era stato invece quello di un muratore di nazionalità haitiana, contagiato dopo aver trascorso una decina di giorni dai suoi familiari.

Secondo Telesur, diversi dominicani presentano i sintomi della malattia. Ma il Ministro della salute dominicano, Rojas Gomez, ripete che i numerosi casi sotto osservazione sono il risultato dell'azione preventiva messa in atto dal governo per isolare le persone con diarrea e disidratazione.

Nella periferia di Santo Domingo, tra le zone povere e popolose di Villa Duarte, El Dique, Hainamosa, Ensanche Ozama, che si estendono lungo le sponde di un fiumiciattolo inquinato, il rio Ozama, sono state effettuate oltre 3.000 analisi.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato ieri che il colera non dovrebbe rappresentare un pericolo serio per la Repubblica Dominicana, grazie alle buone condizioni igieniche del paese, anche se la diffusione del contagio da Haiti è inevitabile.

Le tre persone colpite sono state sottoposte a cure immediate e non sono in pericolo di vita. Finora non si registrano morti a causa del colera.

Ad Haiti invece si continua a morire. Ci vorranno mesi, se non anni, per debellare la malattia che, dai dati ufficiali, ha causato più di 1.200 morti; un numero, secondo alcuni, ampiamente sottostimato, che si spiega solamente con la drammatica situazione in cui si trova tuttora il paese, nonostante la promessa di aiuti internazionali.

Da giorni le organizzazioni umanitarie hanno lanciato l'allarme “la risposta internazionale è inadeguata, gli haitiani muoiono stremati per le strade, abbiamo bisogno di più soldi”. Attualmente ci sono ad Haiti solo 30 centri sanitari che possono fornire trattamenti alle persone infettate dal colera. Troppo pochi. Per non parlare dei centri per la distribuzione di acqua clorata, delle latrine o dei luoghi dove seppellire i cadaveri, ancora del tutto insufficienti.

Altri dettagli su: La Crónica de Hoy


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