
Storie dai Tropici
Si intensifica l’epidemia di dengue nei Caraibi
(Fort-de-France, Martinica - 20/8/2010)
L'epidemia di dengue scoppiata in Martinica ha già ucciso 12 persone e ne ha fatto ammalare 22.000; le autorità sanitarie dell'isola, che ormai registrano 3.500 nuovi casi a settimana, temono che il peggio debba ancora venire.
"Crediamo che il picco dell'epidemia non sia stato ancora raggiunto" dichiara preoccupato Alain Blateau, funzionario del centro interregionale di epidemiologia Antille-Guyana (Cere); dall'inizio di giugno, il numero di persone colpite da febbre dengue, una malattia trasmessa all'uomo attraverso la puntura delle zanzare, è in costante crescita.
I servizi di urgenza ospedaliera sono in allerta, dovendo far fronte ad un 20% di richieste di cura in più. Tuttavia, assicura il responsabile dei servizi d'emergenza, "le nostre equipe mediche sono preparate ad affrontare la situazione".
Un terzo dei pazienti che si presentano con sintomi febbrili acuti viene trattato e poi rimandato a casa, dove segue cure domiciliari; chi invece ha sviluppato forme più severe è preso in carico dai servizi ospedalieri.
L'assistenza sanitaria in Martinica, territorio francese d'oltremare, è di buon livello; l'isola possiede diverse strutture sanitarie e può vantare uno degli ospedali più attrezzati dei Caraibi. Ma se il numero di persone infettate dal virus dovesse crescere ancora, il centro ospedaliero universitario di Fort-de-France non sarebbe più in grado di contenere l'emergenza sanitaria, non tanto per la mancanza di spazi, visto che sono già pronti nuovi reparti, quanto per la scarsità di personale, in gran parte colpito dal virus.
Intanto i servizi di disinfestazione sono mobilitati per contenere la diffusione geografica dell'insetto vettore; i focolai d'infezione, che a metà di giugno erano confinati a qualche comune nel sud dell'isola, si sono moltiplicati e nel mese di luglio anche il nord risultava colpito.
L'incubo dengue interessa tutto il Centro America e ha colpito con eccezionale virulenza l'area caraibica; nelle Antille francesi anche l'isola di Guadalupa è in piena crisi, con 25.000 casi da febbraio e quattro morti. A Santo Domingo hanno perso la vita in 32. L'Honduras, dove preoccupa la diffusione della forma emorragica e il numero di morti sale, ha chiesto l'aiuto delle Nazioni Unite. In Costa Rica i casi dall'inizio dell'anno sono stati circa 16.000, cioè il 600% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E dopo quasi ottant'anni le autorità statunitensi denunciano la presenza di dengue emorragico in Florida.
La dengue, malattia endemica in tutta la fascia tropicale, colpisce ogni anno 50 milioni di persone e causa 24.000 decessi.
L'incidenza è in deciso aumento anche nei viaggiatori; nel sud della Francia sono stati confermati sessanta casi di portatori del virus, provenienti dalle Antille. La settimana scorsa a Padova un 34enne che lamentava da giorni febbre alta e vomito è stato ricoverato in isolamento, dopo che i sanitari avevano accertato la presenza del virus; l'uomo era rientrato da un viaggio in India.
Chiamata anche febbre spacca ossa o "petit paludisme" dai francesi, la dengue rappresenta un rischio serio, troppe volte sottovalutato. Non esistono vaccini ma se presa in tempo, la malattia ha un'evoluzione benigna; quando invece si presenta in forma emorragica ha una letalità elevata.
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