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Storie dai Tropici

Piogge e inondazioni: un bollettino di guerra

(Brisbane, Queensland, Australia- 13/1/2011)

La distruzione causata dalle piogge regna ovunque nella fascia tropicale. Da settimane il Queensland è sotto un diluvio biblico: la terza città dello stato, Brisbane, è sommersa da 4 metri d'acqua ed è raggiungibile solo in elicotteri. Il picco non è stato ancora raggiunto: domani mattina si prevede che il livello dell'acqua raggiungerà i cinque metri e mezzo.
52 persone hanno perso la vita e decine risultano ancora disperse a causa delle acque alluvionali, che hanno inondato un'area immensa del Queensland.
Senza usare mezzi termini, il premier australiano, Anna Bligh, ha dichiarato che migliaia di senzatetto potrebbero rimanere nei centri di evacuazione per “mesi, mesi e mesi”.

Sono migliaia le vittime delle inondazioni anche nello Sri Lanka. Secondo quanto diffuso da un portavoce del governo, nel paese si contano più di 325.000 sfollati e almeno 21 morti. Ma le persone colpite più o meno gravemente dall'alluvione sarebbero più di un milione.
Lungo la costa orientale, da Ampara a Batticaloa, le strade sono interrotte e nelle zone rimaste isolate c'è carenza di cibo e acqua. Le prospettive nell'immediato futuro sono ancora più nere: sono andate distrutte le coltivazioni di riso dell'interno e una grave crisi alimentare si prefigura all'orizzonte. Intanto, come già accade in Australia, coccodrilli e serpenti vengono trascinati nei pressi delle abitazioni dalle acque in piena, rappresentando un ulteriore pericolo per la popolazione.

In Malaysia, altro paese sul quale le piogge monsoniche si accaniscono dal mese di novembre, gli sfollati sono decine di migliaia. Gravemente colpite le regioni del nord est, soprattutto il Kelantan e il Kuala Terengganu, dove più di 900 famiglie hanno trovato rifugio nei centri di accoglienza.

42 morti e più di un milione di persone nei campi d'evacuazione: questa è la situazione nelle Filippine. Solo negli ultimi quattro giorni, sette persone sono state trascinate via dalle alluvioni o sepolte dalle frane nell'isola di Samar, nelle Filippine orientali. I danni all'agricoltura, alle infrastrutture e alle proprietà private di Mindanao, delle Visayas e della regione sud orientale di Luzon ammontano a più di 20 milioni di dollari.

Se l'Asia e il Pacifico stanno vivendo in queste settimane una delle stagioni peggiori che si ricordi, in America latina si fanno i conti con i danni provocati dalle piogge torrenziali del mese scorso.
Per la prima volta da quando fu aperto nel 1914, il canale di Panama è stato chiuso temporaneamente in dicembre, a causa dell'alluvione che metteva a rischio il passaggio delle imbarcazioni nello stretto. Era da 73 anni, dicono i meteorologi, che non pioveva così tanto a Panama. Le piogge lasciano 10 morti e quasi tremila senzatetto.
Colombia, Venezuela, Guatemala, El Salvador, dappertutto lo stesso scenario e lo stesso gravissimo bilancio, dopo una stagione delle piogge particolarmente intensa, che tarda ad abbandonare le regioni latinoamericane.
E il quotidiano bollettino di guerra si allunga: in Brasile più di 300 morti solo nello stato di Rio de Janeiro, per un'alluvione di proporzioni inaudite. Tutto questo mentre in altre zone del gigante sudamericano, ma anche in Uruguay e in Argentina, le coltivazioni appassiscono a causa della siccità.

Alcuni puntano il dito su fenomeni ciclici, come La Niña, ritenuta responsabile delle piogge eccezionali sull'Australia e sulle regioni pacifiche dell'Asia, altri attribuiscono eventi così estremi agli effetti del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici.
Ma nei paesi in via di sviluppo le inondazioni non sono fenomeni atipici; aumenta invece di anno in anno il numero di persone colpite dalle calamità naturali. Il degrado ambientale, l'erosione del suolo, la desertificazione delle aree costiere, la crescita disordinata di città e periferie: la forza dell'acqua non incontra più ostacoli nel suo cammino e miete migliaia di vittime, ma è la fragilità del territorio che le uccide.

Leggi anche le ultime notizie: Video dal Brasile alluvionato: nelle case l'acqua arriva al torace


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