
Storie dai Tropici
Gestione sostenibile dei parchi marini: l’esempio di Rodrigues
(Port Mathurin, Rodrigues - 23/6/2010)
Se le autorità di Mauritius hanno dimostrato scarse capacità nella gestione sostenibile dei due parchi marini dell'isola, appena pochi ettari di mare, è la sorella minore, la piccola Rodrigues, a dare ancora una volta l'esempio.
Rodrigues è circondata da una barriera corallina che racchiude una laguna turchese di 240 km quadrati, grande più dell'isola stessa, in larga misura ancora intatta. Sul lato meridionale della laguna è stata istituita la South East Marine Protected Area (SEMPA) che comprende 12 km di barriera corallina e diverse isole e isolotti, tra cui Hermitage Island, un'importante zona di nidificazione per molte specie di pesci.
Il SEMPA è diventato un esempio di gestione sostenibile delle risorse: il suo segreto sta nell'aver messo al centro del progetto i pescatori locali, vale a dire proprio coloro che sarebbero maggiormente penalizzati da un impoverimento e dal degrado di un ambiente così delicato.
Co-gestito dall'Assemblea Regionale di Rodrigues, la comunità locale, l'United Nations Development Programme (UNDP) e il Global Environment Facility (GEF), questo progetto è il primo nel suo genere nell'Oceano Indiano.
'Abbiamo voluto tentare un approccio diverso, basato sulla collaborazione' dice Stephen Francis, un ex pescatore di 47 anni che ora è uno dei ranger del parco marino.
Oltre ai ranger, reclutati tra la comunità locale, il progetto ha creato altri posti di lavoro: ci sono infatti una quindicina di 'osservatori' che hanno il compito di fare da tramite tra gli isolani e gli amministratori della riserva, portando all'attenzione di questi ultimi le preoccupazioni e le esigenze della comunità.
La riserva occupa un tratto di laguna di 43 km quadrati e ospita un centinaio di specie diverse di pesci, coralli, tartarughe, crostacei, cefalopodi e tutta la spettacolare fauna marina dell'oceano Indiano.
A Rodrigues tuttavia 'area marina protetta' non è sinonimo di 'terra di nessuno'. Si tratta piuttosto di una zona adibita a varie attività, inclusa la pesca e le attività ricreative come kite surf, diving e snorkeling. Il progetto SEMPA mira anche a trovare alternative economiche per ridurre la dipendenza delle comunità costiere dalla pesca; tra queste, l'agricoltura, l'allevamento e la produzione di sale.
Secondo Jean-Azië Lindsay, responsabile del progetto, il successo di quest'iniziativa potrebbe incoraggiare altre regioni ad adottare lo stesso approccio. Il passo successivo è quello di rendere ufficiale la zonizzazione SEMPA e dare maggiore autonomia alle guardie forestali, affinché possano sanzionare eventuali violazioni commesse all'interno del parco; attualmente, solo il guardia-pesca ha l'autorità per farlo.
L'obiettivo a lungo termine è ottenere il prestigioso riconoscimento da parte dell'UNESCO di riserva della biosfera, un titolo che formalizzerebbe l'estrema importanza di questo ecosistema e sancirebbe il successo di un'iniziativa che, una volta tanto, affida alla popolazione locale una ruolo centrale nello sviluppo del progetto.
Altri dettagli su:
L'Express
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