In viaggio di nozze alle Seychelles, muore attaccato da uno squalo
(Victoria, Seychelles - 17/8/2011)
Anse Lazio, icona immortalata in tantissime cartoline delle Seychelles, è stata chiusa alla balneazione. Ieri davanti a questa spiaggia dell'isola di Praslin, una mezzaluna candida e soffice come il borotalco, ombreggiata da palme perfettamente inclinate, è morto un giovane turista inglese che, come tanti altri, esplorava l'acqua limpida a pochi metri dalla riva con maschera e pinne.
I turisti beatamente stesi al sole hanno sentito gridare aiuto, qualcuno dice di aver visto una pinna.
“E' mio marito, ci siamo appena sposati”, urlava disperata una ragazza sulla spiaggia. Poi un dinghy ha caricato a bordo lo sventurato trentenne e l'ha portato a riva, ma ormai era tardi. Il suo corpo era stato dilaniato da morsi profondi alle gambe e al ventre inferti da uno squalo.
E' passata poco più di una settimana da quando nella stessa baia un altro turista, un francese di 36 anni, è stato attaccato ed è morto per dissanguamento. Dopo il primo fatale incidente, le autorità dell'arcipelago non avevano preso alcun provvedimento e la ritardata chiusura delle spiagge sta ora scatenando diverse polemiche; forse la seconda morte si sarebbe potuta evitare, se il potenziale pericolo squali fosse stato almeno segnalato con cartelli lungo la spiaggia.
Ma questo genere di pubblicità non piace a nessuno. D'altra parte gli attacchi di squalo alle Seychelles sono rarissimi, l'ultimo decesso risale al 1963. Perciò, nel dubbio, l'inchiesta aperta sulle cause dell'incidente occorso al turista francese non scartava l'ipotesi di morte accidentale dovuta non all'attacco di squalo ma all'elica di un natante.
La notizia di squali killer alle Seychelles si è ormai guadagnata i titoli della stampa internazionale e le autorità hanno dovuto chiedere aiuto agli esperti del Sudafrica per identificare la specie.
Ricapitoliamo. Il divieto di balneazione temporanea riguarda la spiaggia di Anse Lazio nonché altre aree dell'isola di Praslin e degli isolotti circostanti. Rinforzati inoltre i controlli sul divieto di gettare rifiuti in acqua dalle imbarcazioni. Gira voce che sia stata offerta persino una taglia di 50mila rupie (circa 3mila euro). Most Wanted, vivo o morto.
La storia si ripete. In questi ultimi mesi, davanti alle coste dell'isola di Reunion, a sud delle Seychelles, si sono verificati diversi attacchi di squalo a danno dei surfisti; un'unità di crisi è stata recentemente creata per garantire il proseguimento delle attività balneari durante il picco della stagione turistica. L'anno scorso in dicembre il pericolo squali ha seminato il panico sulle spiagge di
Sharm, nel Mar Rosso, in un tratto di mare nel quale gli attacchi di squalo sono a dir poco inusuali.
Viene da chiedersi quali siano i fattori che scatenano questi incidenti. Non c'è dubbio che predatori così possenti e ben adattati ai mari dell'intero pianeta possano rappresentare una potenziale minaccia per l'uomo. Ma il comportamento degli squali non è certamente dettato dalla sete di sangue umano, spiegano i biologi marini: una serie di condizioni ambientali, prima fra tutte l'impoverimento dei mari dovuto alla pesca intensiva, si somma alla massiccia e provocante presenza umana in acqua e rende sempre più frequente l'incontro uomo animale nelle zone turistiche. E in qualche raro caso, il delicato equilibrio si spezza.
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