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Storie dai Tropici

Continua la violenza in Honduras

(Tegucigalpa, Honduras – 24/9/2009)

La situazione è degenerata e la repressione del presidente golpista Micheletti sugli oppositori si fa ogni giorno più dura. Ieri i manifestanti sono stati attaccati dall’esercito e dalle forze di polizia davanti all’ambasciata del Brasile a Tegucigalpa dove si trova il presidente legittimo Zelaya, rientrato in patria il 21 settembre. Alcune fonti riportano tre morti, altre due, qualcuno parla di un morto: non si sa con esattezza, drammatici messaggi di honduregni trapelano da internet ma le connessioni sono limitate e ci sono difficoltà a comunicare anche con i telefoni cellulari.
La resistencia denuncia centinaia di feriti e si parla già di desaparecidos e di un infernale centro di detenzione allestito dalle forze repressive di Micheletti nello stadio di Chochi Sosa; fatti che, se confermati, farebbero tornare in mente il Cile di Pinochet.
Il 15 settembre centinaia di migliaia di honduregni avevano invaso le strade e attraversato la capitale in una marcia di protesta non violenta contro il colpo di stato. Una mobilitazione mai vista prima, nemmeno il 5 luglio, quando già in tanti si erano riuniti in aeroporto ad aspettare il ritorno di Zelaya. Ma oggi la situazione è cambiata: la gente ha paura ad uscire per strada e la città è ormai deserta e barricata. Roberto Micheletti, sostenuto dall’elite economica, ha preso il potere in Honduras lo scorso 28 giugno. E’ da allora che il paese è militarizzato, nonostante la condanna internazionale.

per maggiori dettagli: RaiNews24 e BBC News English.

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