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St. Kitts & Nevis


Cominciamo dalla più piccola delle due: si scrive Nevis e si pronuncia Niives. E' un'isola anti-stress, che piace molto a chi sa apprezzare le atmosfere sonnacchiose, quelle che conciliano l'ozio e il riposo; ma attenzione, anche chi non è amante del far niente, una volta arrivato a Nevis potrebbe cambiare idea.

Il giro di questo piccolo e quasi inviolato gioiello caraibico di 93 chilometri quadrati si fa in mezza giornata: la vita scorre lenta, libera da traffico e rumore, e i pochi residenti (sono appena 12.000) si godono il caldo sole tropicale e un clima ventilato tra i più piacevoli della regione caraibica. Forse è per questo sono così cordiali a Nevis.

Molti vivono ancora nelle chattel houses, le casette di legno con tetti in lamiera e ampie verande gingerbread, che sono però fornite di elettricità, acqua corrente e TV; qualcuno si sposta in groppa a un asino ma prestando attenzione lo si vede parlare al cellulare.
Il tasso di alfabetizzazione della popolazione sfiora il 98 percento. I negozi, le banche e gli uffici hanno l'aria condizionata e si collegano a internet a banda larga; le strade principali sono perfettamente asfaltate e i trasporti pubblici funzionano come quelli di un cantone svizzero.
Ogni tanto uno scroscio d'acqua tiepida ricorda che siamo a latitudini tropicali, ma non dura mai più del necessario, solo quel tanto che basta a mantenere verde e lucida la vegetazione e a cullare il sonno dei residenti.
Forse è per questo che a Nevis ha trovato casa una nutrita comunità di espatriati; evidentemente, non c'è soltanto una natura gentile ad accogliere gli ex viaggiatori che soccombono al suo abbraccio seducente.

E per i turisti cosa c'è da fare a Nevis, oltre che assorbire passivamente una placida atmosfera d'altri tempi e ammirare i panorami sorseggiando un drink?
Poco altro, bagnarsi nelle acque trasparenti di Pinney's beach, fare piacevoli passeggiate a piedi o a cavallo e, per chi vuole proprio esagerare in dinamismo, un'arrampicata sulle pendici ricoperte di foreste del Nevis Peak o un'avventura subacquea nella vecchia città sommersa di Jamestown e nel trionfo di coralli e pesci psichedelici del mar dei Caraibi.
Chi può spendere qualcosa in più si concede una sosta nelle ex piantagioni trasformate in hotel di charme; sono luoghi magici, eleganti ma senza eccessi, che testimoniano il ricco passato coloniale delle Indie occidentali. Perché quest'isola così piccola ne ha di storia da raccontare.

A partire da metà del seicento, quando i coloni inglesi si stabilirono sull'isola, l'industria dello zucchero si sviluppò e divenne talmente fiorente che Nevis si guadagnò il titolo di Regina dei Caraibi.
Gli schiavi deportati dall'Africa lavoravano nelle piantagioni mentre nelle magnifiche ville padronali si davano feste che richiamavano aristocratici, ufficiali dell'impero britannico e fanciulle da marito. E proprio nella Great House Montpelier, residenza seicentesca diventata oggi la Montpelier Plantation Inn, si sposarono l'ammiraglio Nelson, eroe di Trafalguar, e Fanny Nisbet, nipote dell'allora governatore di Nevis, nonché proprietaria della dimora.

Se Nevis è sempre stata inglese, St. Kitts passò più volte nelle mani dei francesi; durante il periodo di maggior gloria, a metà del seicento, il governo francese che si estendeva su buona parte dell'arco caraibico, da Saint Martin a Martinica, fece di St. Kitts il centro delle Indie occidentali.
Non a caso la capitale si chiama Basseterre, a conferma della scarsa fantasia dei cisalpini nell'assegnare toponimi ai propri possedimenti d'oltremare. Inglesi e francesi si contesero l'isola a suon di cannonate per oltre un secolo, fino a quando St Kitts divenne definitivamente una colonia di Sua Maestà.
L'indipendenza di St. Kitts e Nevis fu proclamata solo nel 1983.
A parte i nomi di alcune località, entrambe le isole sono britanniche fino all'osso. Entrambe hanno subito lo stesso destino di molte isole caraibiche; finito il colonialismo e lo zucchero, l'economia locale si converte al turismo.
Ma mentre Nevis ancora sonnecchia, St Kitts, più grande e popolosa, ha imboccato decisa la strada del turismo, sulla quale però procede senza troppa fretta.

Più intima e informale, Nevis si gode il tramonto e va a letto presto la sera; ha invece un'anima festaiola St Kitts, che offre locali notturni e casinò ai turisti che sbarcano a frotte dalle navi crociera nel nuovo ristrutturato Port Zante.
Vecchie rivalità, divergenze politiche e un'ipotesi di secessione separano le due isole sorelle, oltre ad un braccio di mare di appena tre chilometri. Ma, a ben guardare, hanno ancora molto in comune: sono piccoli Carabi, da gustare come si fa con un buon romanzo o con due dita di rum invecchiato.

continua a leggere: Perché andare - cosa puoi fare e cosa puoi vedere

     
     
     


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