Ogni anno una settantina di barche a vela completano il giro del mondo.
Sono viaggi iniziati 3 o 4 anni prima, quando l'amore per il mare e la voglia di viaggiare con una nuova prospettiva - quella di "scoprire" visto che in barca si possono raggiungere posti che è quasi impossibile conoscere in altri modi- diventano una spinta tanto forte da superare qualsiasi paura o pregiudizio.
A volte in solitario, a volte in famiglia o con un gruppo di amici ma più spesso in coppia, i protagonisti di questi viaggi sono persone normali su barche normali. E nessuno è alla ricerca di un nuovo record da battere.
Non serve molto per partire, ce lo raccontano sui loro libri e siti web quelli che lo hanno fatto: una barca, neanche troppo grande, qualche soldo, nemmeno troppi, e la passione, quella sì, deve essere molta.
Le rotte sono spesso le stesse: si parte in direzione di Gibilterra, poi via alle Canarie, o meno frequentemente a Capo Verde, e da qui il primo grande salto l'oceano Atlantico, una ventina di giorni di navigazione trasportati dall'aliseo per arrivare ai Caraibi.
Se non sono in molti quelli che riescono a fare il giro del mondo, un nutrito popolo di amanti della vita di mare arriva a compiere la traversata atlantica: sono infatti oltre un migliaio le barche che ogni anno partono a novembre dalle Canarie e arrivano ai Caraibi per poi ripartire ad aprile e attraversare nuovamente l'Atlantico, questa volta seguendo la rotta più a nord che fa tappa alle Azzorre.
Dai Caraibi, chi decide di proseguire verso l'Oceania entra in Pacifico attraverso lo spettacolare passaggio del canale di Panama: due o tre giorni di viaggio attraverso chiuse e laghi.
Da qui, dopo una sosta alle Galapagos, la lunga traversata che porta alle isole Marchesi, la propaggine orientale della Polinesia Francese. E chi arriva a dare fondo nella baia delle Vergini dopo quasi un mese di navigazione in pieno oceano prova un'emozione davvero indimenticabile.
Dalle Marchesi ci sono 4000 miglia per arrivare in Nuova Zelanda. Tanto mare certo, ma costellato da una miriade di isole e arcipelaghi più o meno mitici: Polinesia francese, Samoa, Tonga, Cook, Fiji.
In Nuova Zelanda si arriva quasi sempre entro novembre -quando inizia la stagione dei cicloni nel Pacifico- e si riparte, terminato il pericolo, in primavera inoltrata. Da lì si fa rotta verso la Nuova Caledonia per poi dirigersi più a nord verso l'Indonesia; qualche tappa in estremo oriente per poi iniziare la traversata dell'oceano Indiano.
Arrivati nel golfo di Aden, comincia la faticosa risalita del mar Rosso, oltre 1000 miglia controvento che portano a Suez e quindi in Mediterraneo. Ed ecco un'altra barca che ha terminato il suo giro del mondo.
Non tutti hanno 3 anni di tempo libero e sempre più persone effettuano il giro del mondo a tappe, lasciando la barca in custodia nei vari porti per i periodi in cui ritornano a casa.
Per chi poi non se la sente di fare tutto da solo, da qualche anno vengono organizzati giri del mondo di gruppo: tante barche che partono, tutte insieme, con le medesime destinazioni. Certo la sicurezza ci guadagna ma il fascino del mare e dell'avventura sono decisamente ridimensionati.
Se vi attira l'idea di organizzare un viaggio attorno al mondo in barca a vela numerosi siti e libri possono aiutarvi.
Barcapulita
La pagina Facebook di Carlo Auriemma e Lizzi Eordegh. Al ritorno da un giro del mondo, nei primi anni 90, fatto con 'il Vecchietto', un'Alpa 11,50, hanno deciso che quella era la loro vita. Hanno fondato un'associazione e continuano le loro navigazioni con un occhio attento all'ambiente e al rispetto della natura sulla loro ultima barca (Barcapulita).
www.walkabout.it
Il giro del mondo del Walkabout, una barca di 10,50 m con scafo in acciaio, è durato circa 4 anni. Lorenzo Leonello e Annalisa De Cesare riportano nel loro sito un diario di bordo dettagliato con foto e consigli per chi vuole partire. Ultimamente hanno dato vita ad un cantiere per la costruzione di barche a vela adatte alle navigazioni d'altura.
www.bolina.it
Il sito di Bolina che era, per noi, la migliore rivista di vela italiana. Piacevole e interessante, non c'era numero in cui non si trovava uno spunto utile per chi ama il mare e la navigazione. Ha cessato le pubblicazioni con il numero di dicembre del 2022. Rimane il sito ed una specie di rivista online/newsletter a cui ci si può abbonare
Sotto un grande cielo
Il primo libro di Carlo Auriemma e Lizzi Eordegh: impossibile non voler partire dopo averlo letto.
Partire
La ventennale esperienza di Carlo e Lizzi riportata su carta per dare, come recita il sottotitolo
consigli ed istruzioni per realizzare un sogno
Mollo tutto e vado via
Come Lasciare il lavoro, la vita in città, gli amici e partire per un anno sabbatico in barca a vela.
Il Giramare
Non è sicuramente un manuale tecnico questo libro scritto dal popolare cantante Antoine ma è indubbiamente una piacevole lettura delle sue peregrinazioni a vela in giro per il mondo.
Le vostre conoscenze nautiche e di vela sono scarse?
Navigare senza patente nautica
Con questo manuale potrete apprendere le nozioni di base per una navigazione sicura e responsabile e, se il mare vi catturerà, potrebbe essere il primo passo verso il sogno.
Infine, chi preferisce fare un giro del mondo senza allontanarsi dalla poltrona preferita ha la possibilità di partecipare a quasi tutte le più importanti competizioni a vela mondiali, come la Volvo Ocean Race o la Vendee Globe.
Basta collegarsi al sito
Virtual Regatta, scegliere il nome della propria barca e partecipare a combattuti match race senza il fastidio degli schizzi d'acqua, del freddo e, soprattutto, del mal di mare.
[Luglio 2009] rev 2024