
Storie dai Tropici
La via della morte: le atrocità commesse dall'LRA nel Congo
(Kampala, Uganda - 28/3/2010)
Human Rights Watch lo descrive come uno dei peggiori massacri mai commessi dall'Esercito di Resistenza del Signore (Lord's Resistance Army, LRA) nei suoi 23 anni di sanguinosa attività.
I guerriglieri ugandesi hanno ucciso 321 civili e rapito più di 250 persone inermi, tra cui 80 bambini, trascinandoli via dai loro villaggi nella zona di Makombo, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo.
Con una brutalità agghiacciante una trentina di soldati hanno attaccato i villaggi e massacrato a colpi di machete, asce e bastoni uomini donne e bambini. Alcuni testimoni hanno riferito che, per giorni e giorni dopo l'attacco, in tutta l'area si respirava la "puzza di morte".
Gli obiettivi dell'operazione, che secondo il rapporto era stata accuratamente pianificata dai miliziani dell'LRA, erano rapinare, uccidere e, soprattutto, reclutare bambini e costringerli poi a diventare combattenti. Il grosso dell'Esercito di Liberazione del Signore è infatti composto proprio da bambini rapiti dai loro villaggi.
Il fatto è accaduto in dicembre ma si è saputo solo oggi, grazie ad un rapporto pubblicato da HRW: il documento, 67 pagine e un titolo eloquente "La via della morte: le atrocità commesse dall'LRA nel nord-est del Congo", dimostra che i ribelli ugandesi continuano ad essere una gravissima minaccia per la popolazione locale e non già un gruppo ormai indebolito, come sostengono i governi congolesi e ugandesi.
L'Esercito di Liberazione del Signore è un movimento armato, di matrice cristiana, attivo dal 1988 nel nord dell'Uganda, ed è noto per essere uno dei più brutali al mondo. Dal 2005 i suoi combattenti, accusati di crimini contro l'umanità dalla Corte Penale Internazionale, operano nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo ma anche in diverse aree del Sudan.
Nel 2008, le truppe congolesi e ugandesi, con il supporto operativo degli Stati Uniti, hanno lanciato una campagna militare contro l'LRA; l'operazione, nota come Lightning Thunder aveva come obiettivo uccidere i comandanti dei miliziani, soprattutto il suo leader Joseph Kony. Ma la campagna ha fallito miseramente, i combattenti sono sfuggiti all'attacco e la ritorsione si è fatta sentire dopo qualche settimana: quasi 900 civili massacrati nei villaggi del nord del Congo e del Sudan meridionale.
La missione di pace delle Nazioni Unite in Congo (MONUC) non ha che un migliaio di peacekeepers nella regione del nord est - troppo pochi per proteggere la popolazione, secondo Human Rights Watch, considerando le dimensioni della zona. Eppure la missione ONU, messa sotto pressione dal governo di Kinshasa, sta valutando un ritiro anticipato delle sue truppe dal paese.
Intanto negli Stati Uniti è attualmente all'esame un disegno di legge che chiederebbe all'amministrazione americana un nuovo impegno militare nella lotta contro la leadership dell'LRA.
Altri dettagli su
Human Rights Watch
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