
Storie dai Tropici
Bangkok blindata, si temono violenze durante le proteste di massa
(Bangkok, Thailandia - 11/3/2010)
Da ieri notte 50.000 soldati pattugliano le strade di Bangkok; poliziotti e forze dell'ordine presidiano i due principali aeroporti della città, per il timore che si ripetano gli scontri che hanno paralizzato il paese nel 2008.
Cresce infatti la paura di violenze per le proteste di massa del fronte delle camicie rosse, i sostenitori dell'ex premier Thaksin Shinawatra, che nel fine settimana porteranno in strada, secondo alcune stime, più di 600mila manifestanti.
Le eccezionali misure di sicurezza interna prese dalle autorità thailandesi danno alle forze militari e di polizia ampi poteri, compresi l'imposizione del coprifuoco, la limitazione della libertà individuale e la chiusura di alcune parti della città.
Il vice primo ministro ha dichiarato oggi che i manifestanti hanno il diritto di sfilare per le strade pacificamente ma ha autorizzato l'uso di armi da parte delle forze speciali per disperdere coloro che sconfineranno nei presidi governativi, poiché sarebbero considerati terroristi.
Posti di blocco sono stati istituiti all'interno e fuori Bangkok; chiunque venga trovato in possesso di armi sarà arrestato. Si temono anche sabotaggi negli aeroporti, che tuttavia rimangono aperti.
I red shirt, in marcia sotto la bandiera del Fronte Unito per la democrazia contro la dittatura, chiedono le dimissioni dell'attuale governo, instaurato con un colpo di stato militare nel 2006, nuove elezioni e il rientro del proprio leader, l'ex primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra, condannato a due anni di prigione per abuso di potere e corruzione.
Il magnate delle telecomunicazioni è attualmente in esilio per evitare il carcere; due settimane fa, dopo che si è visto confiscare dalla Corte superiore 1,4 miliardi di dollari, ha chiamato a raccolta i suoi sostenitori, incitando le proteste attraverso SMS, videoconferenze e la sua pagina di Twitter.
Tuttavia, secondo alcuni analisti, il suo potere sarebbe in calo anche tra gli uomini del suo stesso partito; sono in molti a non credere più alle sue promesse e per questo motivo anche il numero di manifestanti che scenderà in piazza nei prossimi giorni potrebbe essere inferiore al previsto.
Il gruppo chiamato The Stop Hurting Thailandia Network ha esortato ieri tutti i cittadini ad indossare un nastro bianco come simbolo di pace.
I governi internazionali rinnovano gli avvisi di cautela per i viaggiatori che devono recarsi in Thailandia in questi giorni; lo stato di emergenza resterà in vigore fino al 23 marzo.
Altri dettagli su
Bangkok Post
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