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Storie dai Tropici

Tsunami nel Pacifico: il bilancio a due giorni dal cataclisma giapponese

(Oceano Pacifico - 13/3/2011)

Dopo aver visto le immagini apocalittiche di quel stava accadendo in Giappone, tutti i paesi del Pacifico hanno tremato. Invece lo tsunami ha inghiottito le coste giapponesi, ma ha risparmiato gli abitanti delle regioni del Pacifico.
Nella provincia indonesiana più orientale, quella di Papua, un uomo è morto travolto dall'onda di maremoto. Era in sella a una motocicletta e correva ad avvertire la sua famiglia dello tsunami; ma le onde lo hanno portato via prima che potesse arrivare a casa, in un piccolo villaggio costiero nei pressi del capoluogo, Jayapura. Si è trattato tuttavia di un episodio isolato, visto che le acque sono penetrate per soli trecento metri, causando danni minori a qualche casa e a un ponte.
L'Indonesia settentrionale, il Sulawesi e le Molucche sono state raggiunte da un'onda di appena una decina di centimetri, hanno fatto sapere le autorità.

Alle Hawaii i danni alle infrastrutture pubbliche ammontano provvisoriamente a circa 3 milioni di dollari, quelli alle proprietà private sono ancora in corso di valutazione. I danni più significativi li ha subiti la Kona Coast di Big Island, dove diverse abitazioni, resort e ristoranti sono stati distrutti. Ma tutti avevano preso abbastanza sul serio l'allarme lanciato dalla protezione civile, obbedendo all'ordine di evacuazione dei litorali; quindi nessuna vittima. Alle Hawaii lo tsunami è arrivato attutito, ma pur sempre con onde alte intorno ai due metri.

Anche alle Fiji è andata bene: l'allarme tsunami è stato diffuso attraverso comunicati radio e qualcuno è stato raggiunto anche via SMS. Così buona parte dei residenti dei villaggi costieri ha avuto il tempo di muoversi verso le colline.

La prima onda a Tahiti era attesa intorno alle 7.30 del mattino, a circa 12 ore dal sisma. Nel porto di Papeete è stato registrato un aumento del livello del mare di circa 60 cm; nessuna vittima, nessun disperso, nessun danno. Nemmeno a farlo apposta, due giorni prima la protezione civile aveva organizzato un'esercitazione pratica di evacuazione, con simulazione di uno tsunami, quindi la gente è stata particolarmente reattiva. Tuttavia, quando si è trattato di affrontare la realtà, sono emerse le pecche del sistema; alle Marchesi, ad esempio, parecchie sirene non hanno funzionato.

Più o meno nelle stesse ore un'onda di oltre due metri è arrivata sulle coste californiane. E qui c'è scappato il morto: un giovane incauto che, insieme a due amici, voleva scattare fotografie dello tsunami ha stupidamente perso la vita in mare.
Più a sud in Bassa California, sono state riportate onde alte circa 70 cm, che non hanno provocato alcun danno. In Sudamerica, sulla sponda opposta del Pacifico, le onde di maremoto sono arrivate a circa 19 ore dal sisma; ma ormai avevano perso intensità e tutto il loro potere distruttivo. Il Giappone invece ha pagato e sta pagando un tributo altissimo di vite umane.

Altri informazioni sui paesi dell'Oceania: Paesi Tropicali

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