
Storie dai Tropici
Botswana: stop ai turisti con licenza di uccidere
(Maun, Botswana - 5/11/2012)
A partire dal prossimo anno non saranno più rilasciati permessi di caccia in Botswana. I facoltosi turisti col fucile in spalla dovranno cercare un altro pezzo di Africa per praticare il loro sport sanguinario. Anche cacciatori di frodo e bracconieri avranno la vita più difficile, visto che molti di questi personaggi approfittavano della licenza di uccidere per coprire attività illegali come il contrabbando di zanne di elefanti o di corni di rinoceronte.
Ad annunciare il divieto di caccia ci ha pensato il presidente in persona. “Il nostro controllo della fauna selvatica attraverso la caccia ha raggiunto il limite”, ha dichiarato Ian Khama la settimana scorsa.
Il presidente del Botswana spera che mandando in pensione il turismo venatorio si apriranno nuovi spazi per il turismo naturalistico. Ma, soprattutto, bufali, leopardi, elefanti, rinoceronti e tutti gli altri animali da trofeo potranno muoversi in libertà senza la paura di essere impallinati.
Il Botswana possiede alcune tra le aree naturalistiche più preziose del pianeta. Il Delta dell'Okavango, ad esempio, area umida governata dalle cicliche piene di un grande fiume che, invece di sfociare in mare, viene a morire tra le terre aride a nord del Kalahari. E il Kalahari stesso, un territorio aspro e desertico capace però, una volta l'anno, di fiorire e coprirsi di un manto d'erba verde.
Entrambe queste immense aree naturali custodiscono un patrimonio di biodiversità. Ma molte specie selvatiche sono in declino. Perciò ben vengano iniziative come queste che vanno a tutto vantaggio della fauna africana e, perchè no, anche dei turisti. Ma solo di quelli armati di videocamera e macchina fotografica.
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