
Storie dai Tropici
Rum dei Caraibi, stop alla concorrenza sleale
(Washington, USA - 15/5/2012)
La notizia è trapelata nei corridoi di Washington qualche giorno fa. Le nazioni caraibiche vogliono fare causa agli Stati Uniti presso il WTO, l'organizzazione mondiale del commercio. Ragione del contendere: il rum.
La questione non è di poco conto e la posta in gioco è alta: la produzione di rum destinato all'esportazione nei paesi del CARICOM (il mercato comune caraibico) genera centinaia di posti di lavoro e garantisce importanti entrate in valuta estera. Ora l'intero settore è a rischio per colpa di una politica commerciale ingiusta.
L'origine del problema sta nelle Isole Vergini Americane (USVI) e a Porto Rico, entrambi territori non incorporati degli USA ma, nei fatti, possedimenti d'oltremare del Congresso.
Approfittando degli enormi incentivi e delle sovvenzioni statunitensi (il rum cover-over, ovvero il programma di rimborso delle accise), sia le Isole Vergini sia Porto Rico sono stati a lungo avvantaggiati nella produzione di rum e hanno visto crescere le proprie quote di mercato a discapito dei piccoli produttori degli altri territori caraibici.
I fondi provenienti dal rimborso delle accise dovrebbero in realtà servire a sviluppare l'economia locale ed essere reinvestiti in nuove infrastrutture. Si tratta di cifre importanti, circa 240 milioni di dollari l'anno, che il governo delle Vergini sta invece utilizzando per sovvenzionare la produzione e la commercializzazione del proprio rum.
L'entità complessiva delle sovvenzioni di cui usufruiscono i territori sotto l'egida americana è talmente elevata da coprire, in alcuni casi, quasi il 100% del costo di produzione del rum. Se non è concorrenza sleale questa...
Infatti, le esportazioni dalle Isole Vergini sono in forte crescita e il rum, venduto ad un costo agevolato, sta già saturando il mercato USA e potrebbe modificare gli equilibri commerciali anche qui da noi. Per le piccole e medie aziende caraibiche, quelle che da centinaia di anni producono distillati di eccezionale qualità, è praticamente impossibile competere. E questo vuol dire crollo dei cambi e perdite di posti di lavoro.
Se non si riesce a sedersi al tavolo e a trovare una soluzione, ai paesi CARICOM non restano che le vie legali, anche se ci vogliono tempo e soldi. Ma quando le regole sono violate dalle nazioni ricche, il tribunale del WTO non sempre è il luogo adatto a tutelare gli interessi dei paesi in via di sviluppo. Ricordate la
guerra delle banane?
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