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Storie dai Tropici

11 tigri muoiono di fame in uno zoo cinese

(Pechino, Cina - 12/3/2010)

In Cina sono rimaste circa 50 tigri siberiane allo stato selvatico, ma ce ne sono più di 5.000 in cattività.
La stampa locale ha riportato ieri la notizia che, dall'inizio dell'anno, 11 tigri sono morte per mancanza di cibo in uno zoo del nord-est del paese; le tigri sarebbero state alimentate con ossa e altri scarti di pollo.
Un manager allo zoo, che intanto è stato chiuso per mancanza di fondi, si difende sostenendo che gli animali sono morti a causa di diverse e non ben identificate malattie.
Secondo quanto riferisce un funzionario locale della protezione animali, gli animali erano denutriti e tenuti in gabbie di piccole dimensioni, che ne limitavano i movimenti riducendo così la loro resistenza alle malattie.

Crescono le preoccupazioni dei gruppi ambientalisti per il trattamento delle tigri in cattività in Cina.
Nonostante il divieto di commercializzazione di organi e parti di tigri, in vigore già dal 1993, questa pratica, legata alla medicina tradizionale cinese, non si è ancora fermata; in Cina molti ritengono che il consumo di ossa e di alcune parti della carcassa di tigre possa curare i reumatismi e dare forza e virilità.

Alla base di questo vasto commercio ci sono numerose aziende agricole e allevamenti privati che riforniscono poi i mercati asiatici di pelli e di ossa, queste ultime particolarmente ricercate per la produzione di alcuni vini pregiati venduti nel sudest asiatico. Le ossa di tigre vengono lasciate in infusione all'interno botti di vino per anni, e più tempo rimangono ad invecchiare, maggiore è il valore del vino.

Queste aziende si presentano spesso come parchi di divertimento per i turisti. Gli animali in cattività sono tenuti in gabbie ma quando arrivano i pullman carichi di pubblico pagante, vengono liberati per dar loro modo di inseguire mucche o polli.
L'operato e persino lo status giuridico di queste tristi fattorie non è chiaro. I rapporti di Conservation International indicano che nel 93 la Cina, costretta dalle pressioni internazionali, con una mano vietava il commercio di ossa di tigre e con l'altra autorizzava le aziende e gli allevamenti di tigre ad espandersi.

Quest'anno, a partire dal 14 febbraio, si celebra l'anno della tigre e si prevede che la domanda di "articoli" a base di tigre sarà più forte che mai.

Altri dettagli su BBC news

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