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Storie dai Tropici

Gente comune che aiuta la scienza: tutti insieme per decifrare il linguaggio dei cetacei

(New York, USA - 4/12/2011)

Che cosa si dicono balene e delfini? Per capire come i cetacei comunicano tra loro occorre un'azione collettiva: questo l'appello lanciato da un gruppo di scienziati alle prese con una smisurata mole di dati da analizzare. Sono infatti migliaia e migliaia i fischi, i crepitii, gli schiocchi e tutta quella gamma di suoni raccolti dai ricercatori negli ultimi anni, attraverso speciali microfoni subacquei fissati a boe, barche o direttamente sul corpo degli animali.

Classificarli e decodificarli tutti è un compito impossibile per poche centinaia di studiosi ma che si può assolvere con l'aiuto di persone volenterose e appassionate. Insomma la scienza ha bisogno di noi; e non servono specifiche competenze di biologia marina, basta avere orecchio e voglia di sentire i canti delle balene.
Ma non sarebbe più semplice sviluppare un software? Nossignore, il cervello umano - spiegano gli studiosi - è ancora di gran lunga superiore alle macchine e non ha pari nel distinguere anche i più minimi dettagli nei suoni e nelle immagini.

Collaborare all'iniziativa Whale Project è semplice, magari è anche divertente: si va sul sito Whale Fm, si ascolta la “voce” di una balena e la si confronta con una serie di altri spettri sonori proposti nella stessa pagina. Il compito è individuare i suoni dello stesso tipo, quelli che a nostro giudizio hanno elementi in comune.
Possiamo persino sapere in che parte del mondo vive il cetaceo che stiamo ascoltando, grazie ad una mappa che mostra dove quel tale suono è stato registrato.

Catalogare le registrazioni audio servirà a capire quanto estesa e sofisticata è la gamma di suoni utilizzata da individui della stessa specie e come cambiano i ritornelli in funzione di stimoli e situazioni diverse, ad esempio quando i cetacei si ritrovano in gruppo.

Gli studiosi sperano di poter decifrare anche i vari “dialetti” utilizzati in famiglia: perchè se molti mammiferi marini hanno vocalizzi specie-specifici, altri invece sembrano parlare un linguaggio proprio, appreso presumibilmente dai genitori.
Quest'ultimo caso sembra essere quello delle orche, riunite in gruppi familiari di cinque individui, che rimangono insieme per tutta la vita in un'organizzazione di tipo matriarcale. Ed è proprio questo specifico stile di vita che ha spinto i ricercatori del Whale Project a voler analizzare in primis le audio registrazioni delle orche (killer whales) e dei globicefali (pilot whales), che pure vivono in famiglia ma in gruppi molto più numerosi.

Whale Fm è un esperimento di scienza partecipata lanciato da scienziati britannici e americani con il supporto di Scientific American e Zooniverse. Non è il primo: Zooniverse ha già raccolto l'interesse di oltre 400.000 internauti, impegnati nella classificazione delle immagini provenienti da galassie lontane scattate dal telescopio Hubble. Gli appassionati fotografi subacquei sono invece chiamati da Ecocean a partecipare alla costruzione di un'anagrafe di squali balena.
Sempre in stile crowd-sourcing, gente comune che insieme risolve problemi complessi. Grazie alla rete.
Altri dettagli: Whale Fm

Leggi anche: Whale watching, dove e quando il grande incontro

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