Raul Castro ha firmato, entra in vigore la tanto attesa riforma della legge migratoria. Da oggi i cubani possono entrare e uscire dal paese con il solo passaporto valido. Cadono tutti quegli obblighi e le limitazioni burocratiche all'espatrio, imposte ai tempi della rivoluzione ma che oggi non avevano più ragione di esistere.
In sintesi: niente più permesso di uscita (tarjeta blanca), soppressa anche la lettera d'invito (carta de invitación) per i cubani che vogliono recarsi all'estero. Inoltre, durata del soggiorno all'estero che passa da 11 a 24 mesi e procedure più leggere per ottenere il rilascio del passaporto.
Quanto ai costi, si risparmiano i 150 CUC del permesso di uscita ma se ne spendono di più per ottenere il passaporto, che passa da 55 CUC agli attuali 100 CUC.
Il governo cubano si riserva tuttavia la possibilità di negare il passaporto per ragioni di interesse pubblico o per motivi legati alla sicurezza nazionale.
Con la riforma della legge migratoria viene concessa anche l'entrada temporal ad alcuni emigrati che si trovano all'estero. Quelli che avevano abbandonato definitivamente il paese ed erano stati dichiarati “disertori” in base alla vecchia normativa potranno rientrare a Cuba e fermarsi per 90 giorni (180 giorni in alcuni casi specifici).
In questo modo il Governo di Raul castro compie un passo importante verso la normalizzazione dei rapporti con la comunità degli emigrati cubani all'estero.
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