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Storie dai Tropici

Meno razze alle Cayman. Troppi turisti e troppi calamari

(GeorgeTown, Grand Cayman - 27/7/2012)

Dici isole Cayman e pensi subito alle razze. Il piccolo arcipelago caraibico è uno dei pochi posti al mondo dove puoi immergerti in pochi metri d'acqua e trovarti circondato dagli affascinanti pesci con le “ali”. Ma le cose stanno cambiando. Stingray City, la città delle razze, un sito conosciuto in tutto il mondo per l'eccezionale concentrazione di questi animali, si sta spopolando.

Gli operatori turistici, che ogni giorno portano decine se non centinaia di turisti a fare snorkeling a Sandbar, lo avevano già notato. Ma la conferma che la popolazione di razze delle Cayman è in declino arriva dall'ultimo censimento condotto da un gruppo di ricercatori della Florida, in collaborazione con il ministero dell'ambiente delle isole Cayman. La defezione è significativa: manca all'appello più di un terzo degli esemplari. Perché?

Alle Cayman sono preoccupati. Dallo stato di salute di questi animali dipende un fatturato da capogiro. E' stato stimato che ogni singola razza genera attività turistiche per un valore di 500.000 dollari l'anno; il che si traduce, nel corso dei 20 anni di vita dell'animale, in ben 10 milioni di dollari. Insomma non è un problema che riguarda solo chi ha una coscienza ambientalista.

Intanto i biologi marini sono al lavoro per capire le cause di questo declino. Dopo aver esaminato i possibili fattori che potevano incidere sulla mortalità delle razze, è stata scartata l'ipotesi di una maggiore predazione, visto che gli animali non mostrano le tipiche ferite inferte dagli squali. Anche la pesca, intenzionale o accidentale, non sembrerebbe essere alla base del calo della popolazione.

Più preoccupante appare invece il rapporto maschi femmine, decisamente sfavorevole ai primi. Ma c'è un'altra ipotesi al vaglio: la dieta. Possibile che siano i troppi calamari a far ammalare le razze? Per saperlo dobbiamo aspettare i risultati delle analisi sui campioni prelevati da una cinquantina di animali residenti a Sandbar. Invece per capire come mai queste razze si nutrono quasi esclusivamente di calamari basta fare un passo indietro.

Nella zona del North Sound di Gran Cayman si riparavano i pescatori per pulire le reti prima di rientrare in porto. Le razze avevano imparato che in quella zona c'era cibo a volontà e spinte da un opportunismo alimentare comune a molti animali si presentavano nel posto giusto all'ora giusta.

Lo stesso accade oggi con i turisti. I divemaster hanno a poco a poco addomesticato questi pesci, che pur non essendo di natura particolarmente sociale, imparavano ad apprezzare il contatto ravvicinato con l'uomo. Oggi, in base ad un tacito accordo, le razze garantiscono un balletto acquatico ad ogni ora del giorno e in ogni giorno dell'anno e in cambio dello spettacolo ricevono una generosa manciata di calamari tritati.

A Stingray City e a Sandbar le frontiere uomo-animale sono state abbattute e il naturale timore è scomparso su entrambi i fronti: intere famigliole, incuranti del pericoloso aculeo seghettato nascosto a metà della coda, offrono cibo alle razze, che si avvicinano e lo afferrano direttamente dalle mani, facendosi strapazzare tra gridolini di gioia e di stupore. Niente di male, una bella esperienza che in teoria dovrebbe far crescere la consapevolezza ambientale. Ma quando è troppo è troppo.

Altri dettagli: Cayman news service
Schede PaesiTropicali.com: Cayman Islands

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