Il dato non è ancora definitivo ma gli exit poll non lasciano molto spazio all'immaginazione: è una vittoria schiacciante quella di Rafael Correa, riconfermato alla guida dell'Ecuador per il suo terzo mandato.
Il suo principale sfidante, l'ex banchiere Guillermo Lasso, non avrebbe superato il 21% dei consensi.
49 anni, nato da una famiglia modesta, Correa riesce comunque a studiare e a laurearsi in economia negli USA, grazie a una borsa di studio.
E' da sempre profondamente critico nei confronti delle politiche neoliberiste ed è sordo alle imposizioni della Banca Mondiale; piuttosto crede in un socialismo del buon vivere e in una società costruita non sul capitale ma attorno all'essere umano.
I profitti derivanti dall'esportazione del petrolio vengono convogliati sui servizi sociali, l'istruzione, la sanità pubblica, alla costruzione di strade e alla creazione di posti di lavoro.
Dal 2007, anno in cui Rafael Correa diventa per la prima volta presidente, la povertà estrema in Ecuador scende dal 38% al 10. Il piccolo paese andino continua a recuperare dignità e non ha paura della crisi.
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