
Storie dai Tropici
Presidenziali in Messico, tornano le ombre
(Città del Messico, Messico - 28/6/2012)
Erano mezzo milione almeno i sostenitori di Andres Manuel Lopez Obrador, candidato del partito della rivoluzione democratica, riuniti ieri sullo zocalo di Città del Messico nell'ultimo giorno della campagna alle presidenziali.
“Il mio impegno è che non ci siano più guerre né morti ma il rispetto dei diritti umani” ha promesso il candidato delle sinistra, che si propone come l'uomo giusto per portare un po' di serenità nel paese. Un paese sfinito dal narcotraffico e dalla corruzione.
Più di 50.000 sono state le vittime dei trafficanti di droga da quando nel 2006 il presidente uscente, Felipe Calderon, decise di schierare l'esercito contro i cartelli. Qui come in tutta l'America latina la “guerra alla droga” di nixoniana memoria ha fatto più danni che altro, e sono in molti ormai ad esserne convinti.
Si vota il prossimo 1° luglio in Messico. Nei sondaggi è in testa l'esponente della “linea dura”, Enrique Peña Nieto, candidato del partito che ha governato il Messico per oltre settantanni. Con il ritorno del PRI al potere il rischio di ripiombare nel vecchio stile autoritario e repressivo del passato è concreto. Anche se il Messico non è più quello di un tempo.
45 anni, belloccio e populista, sposato ad una starlette delle telenovelas, Peña Nieto ha dato una pessima prova di sé quando ha servito come governatore dello Stato del Messico. I media messicani lo danno già come vincitore, ma sulla trasparenza della stampa locale pesano molte ombre.
Una ventata di aria nuova è arrivata nell'ultimo mese di campagna elettorale con il movimento studentesco “yo soy 132”, che si oppone al ritorno dell'autoritarismo e chiede più uguaglianza sociale e libertà di espressione.
Erano in 131 alla Ibero, uno degli atenei più prestigiosi del paese, quando con le loro domande scomode hanno messo in difficoltà Peña Nieto, costretto a ritirarsi tra i fischi. Poi si sono moltiplicati a valanga attraverso la rete. “Io sono 132” continua ad allargarsi e fa riflettere gli indecisi.
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