
Storie dai Tropici
Malattie emergenti, 17 morti in Texas per virus Nilo occidentale
(Dallas, Texas, USA - 16/8/2012)
Lo stato del Texas ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per il diffondersi di un'infezione che un tempo era quasi esclusivamente confinata alle zone tropicali e subtropicali: la febbre del Nilo occidentale.
Secondo gli ultimi dati diffusi dalle autorità texane, i decessi sarebbero 17 e i casi accertati quasi 700 dall'inizio dell'anno. Ma a preoccupare è soprattutto l'elevato numero di pazienti che hanno contratto la forma più grave della malattia, quella legata all'interessamento del sistema nervoso centrale.
L'agente patogeno della febbre West Nile è un virus trasmesso all'uomo dalla puntura di alcune zanzare, compresa la zanzara comune (genere Culex); sono suscettibili dell'infezione anche altri mammiferi, soprattutto gli equini ma anche cani e gatti.
Nella maggior parte dei casi le persone infette non presentano sintomi di rilievo e per questo motivo la malattia passa spesso inosservata. In altri casi si registrano malesseri lievi e sintomi simil influenzali. In media solo l'uno per cento dei pazienti sviluppa una sintomatologia più grave, che può portare danni neurologici permanenti ed evolversi in una encefalite letale.
La febbre del Nilo occidentale fa parte di quel pacchetto di malattie infettive emergenti o riemergenti, le cui dinamiche di trasmissione vengono monitorate con particolare attenzione dai sistemi sanitari di molte nazioni. Tra queste ci sono
dengue, chickungunya, febbre della Rift Valley, malattia di Lyme, tutte patologie trasmesse da zanzare o da altri insetti ematofagi.
Per spiegare la diffusione di questi agenti patogeni e dei loro vettori, considerati qualche decennio fa appannaggio esclusivo delle aree più calde del pianeta, sono spesso chiamati in causa i cambiamenti climatici. Ma il riscaldamento globale non è il solo fattore, concorrono anche l'aumento dei viaggi internazionali e dei flussi migratori, l'urbanizzazione incontrollata e, più in generale, la pressione esercitata dall'uomo sugli ecosistemi.
Il virus del West Nile, identificato per la prima volta in Uganda negli anni trenta, è arrivato negli Stati Uniti e in Europa a cavallo del 2000. Negli ultimi anni sono stati riportati diversi focolai d'infezione nell'uomo e negli animali anche nei paesi mediterranei, Italia compresa. Il picco si registra nella stagione estiva ed è favorito da tutti quei fattori di temperatura e umidità che consentono alle zanzare di proliferare.
Non esistono vaccini e nemmeno terapie specifiche, l'unico modo per prevenire il contagio consiste nell'evitare la puntura delle zanzare.
Altri dettagli:
Centro Nazionale di Epidemiologia ISS
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