
Storie dai Tropici
Dengue alle Bahamas
(Nassau, Bahamas - 16/9/2011)
Fight the bite: con questo slogan il governo delle Bahamas ha avviato una campagna per combattere l'epidemia di dengue in corso in questi mesi e promuovere comportamenti utili al controllo della zanzara vettore.
Il centro per la prevenzione e il controllo della malattie (Centers for Disease Control and Prevention), uno tra più importanti osservatori sulla sanità pubblica statunitense, ha lanciato oggi una nuova allerta. Negli ultimi due mesi, il numero dei casi di febbre dengue alle Bahamas arriva a sfiorare le 4.000 unità. Tuttavia, assicurano le autorità sanitarie di Nassau, sono ancora pochi i casi di dengue emorragica, la forma più severa, quella capace di portare il paziente alla morte.
I decessi finora accertati sarebbero due, forse quattro; come sempre accade, quando scoppia un'epidemia in un paese a spiccata vocazione turistica, si tende a non diffondere notizie che possano generare psicosi tra i viaggiatori.
Vero è, comunque, che le autorità si stanno impegnando al meglio per contenere la diffusione della malattia, considerando anche la loro limitata esperienza: le Bahamas non hanno una lunga storia di dengue alle spalle. E proprio per questo, nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro con i rappresentanti della Pan-American Heath Organisation, riuniti nell'isola di New Providence per fare una mappa della situazione e adottare i provvedimenti necessari.
Le Bahamas non sono il solo paese a lottare contro l'ondata epidemica di febbre dengue, che in questo periodo colpisce altre dieci nazioni caraibiche; l'incidenza più elevata, almeno per quanto riguarda le Americhe, si registra comunque in Brasile, Paraguay, Bolivia, Bahamas e nell'isola di Aruba.
Nell'oceano Indiano preoccupa la situazione delle Maldive, dove ci sarebbe una recrudescenza della malattia, dopo un periodo di relativa quiete. Ammontano a circa 2.500 i casi di dengue dall'inizio dell'anno, 11 i morti, secondo quanto riporta la
stampa locale.
Negli anni '70 la dengue era presente in 9 paesi, oggi ne colpisce oltre un centinaio, distribuiti nella fascia tropicale e nelle aree subtropicali.
Dal momento che non esistono ancora cure specifiche né vaccini, l'unica strategia efficace risiede nei programmi di controllo, volti all'eliminazione della zanzara vettore, l'Aedes aegypti. Ed è cruciale informare e coinvolgere le comunità interessate al fine di evitare cattive abitudini, come quella di avere acqua stagnante raccolta all'aperto, habitat ideale per la riproduzione delle zanzare.
Questo è esattamente ciò che la campagna “fight the bite” invita a fare. Il ministro della salute delle Bahamas ha ricordato che ci vogliono solo sette giorni perché dall'uovo si sviluppi prima una larva e poi un insetto adulto; e che bastano dieci minuti a settimana per farsi un giro intorno a casa e svuotare o sigillare qualsiasi contenitore d'acqua e impedire così la diffusione delle zanzare.
Sebbene la dengue, un tempo conosciuta come febbre rompiossa, sia un problema sanitario che riguarda soprattutto chi risiede nei paesi ad elevata endemia, esiste un certo grado di rischio anche per i turisti, soprattutto durante le stagioni più umide e piovose. Rischio che però diminuisce significativamente adottando le solite semplici precauzioni: proteggersi facendo uso di repellenti che contengano quantità di principio attivo (DEET o altri) comprese tra 20% e 35%, alloggiare preferibilmente in ambienti protetti da zanzariere alle finestre ed, eventualmente, qualora dovessero comparire sintomi febbrili e dolori rivolgersi ad un centro medico.
Altri dettagli:
Centers for Disease Control and Prevention
Schede PaesiTropicali.com:
Bahamas
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