
Storie dai Tropici
La legge del più forte
(Sorong, West Papua, Indonesia - 23/5/2012)
Settemila volte di meno del prezzo di mercato. E' quanto viene pagata la terra indonesiana da una società produttrice di olio di palma: 65 centesimi l'ettaro per un terreno che, una volta coltivato, avrà un valore di circa 5.000 dollari l'ettaro.
Questa volta la terra rubata è quella degli indigeni Moi di Papua. Da queste parti di land grabbing si parla fin troppo spesso. Ma a leggere le cifre e l'intero rapporto diffuso dall'Environmental Investigation Agency (EIA) viene la nausea.
I papuani, gli ultimi degli ultimi in Indonesia, sono sfruttati fino all'osso dalle multinazionali dell'olio di palma. Queste società - una si chiama PT Henrison Inti Persada - promettono alle comunità indigene grosse somme di denaro, ma più che altro nuove case, mezzi di trasporto, istruzione gratuita per i ragazzi, persino corsi di formazione professionale a Java per gli studenti più meritevoli.
La prospettiva di una vita migliore induce questa povera gente a cedere. Ma alla fine nessuna di quelle promesse sarà mai realizzata. Invece, nel caso in cui i papuani non vogliano sloggiare, si legge nel rapporto, s'interviene con pressioni e intimidazioni, prima da parte dei mercanti di terreni poi anche dalla stessa polizia indonesiana. E chi su quella terra ci viveva da secoli è costretto ad andarsene.
Con le tribù indigene Moi se ne va via anche un altro pezzo di giungla indonesiana, e quando scompaiono le foreste scompaiono le specie animali che le abitano, come tigri e orang-utan, solo per citare nomi che fanno più effetto.
Nel mirino dei razziatori di terre non c'è solo l'Indonesia ma tutto il sud del mondo, Africa in testa.
L'obiettivo è avere più terreno che si può per biocarburanti e commodities alimentari e a muovere questo grande mercato ci pensano grosse società quotate in borsa e governi.
La Norvegia, ad esempio. Proprio loro, che spendono miliardi di dollari in programmi di riforestazione e progetti REDD+ per la riduzione delle emissioni provenienti da degrado ambientale. Con una mano fanno gli ecologisti, con l'altra investono fondi sovrani in società come Noble Group, la cui controllata, PT Henrison Inti Persada è la stessa compagnia che ha speso meno di mille dollari per “comprare” 14 ettari di foreste papuane.
La Norvegia, conclude il rapporto della EIA, è probabilmente la nazione che maggiormente investe nella deforestazione di Papua e della Papua occidentale. Indirettamente, bene inteso.
Altri dettagli:
EIA
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