
Storie dai Tropici
Influenza A, cosa è accaduto in Australia?
(Sydney, Australia – 22/10/2009)
Nei paesi dell’emisfero sud l’inverno è finito e con esso la stagione ufficiale dell’influenza. Ma quest’anno c’è anche l’influenza A. Visto che laggiù ci sono già passati, peraltro affrontando quest’apocalisse senza alcun vaccino, sarebbe interessante sapere com’è andata.
Qualche settimana fa, nel disinteresse di buona parte dei media, l’Health Protection Service australiano diffonde un documento ufficiale in cui fa un primo bilancio dell’influenza H1N1: fino al 16 settembre i morti sono stati 131, a fronte di stime che ne prevedevano 6.000 per la fine dell’inverno. Considerando questi numeri nell’ambito di una popolazione di 22 milioni di persone, è difficile credere che il più temuto virus degli ultimi mesi sia poi così aggressivo. E che non si possa affrontarlo facendo a meno di vaccini e di costosi farmaci antivirali.
Secondo Tom Jefferson, epidemiologo della Cochrane Collaboration, la spiegazione è semplice. Non bisogna chiedersi se Australia, Oceania e buona parte dell’emisfero sud siano andati incontro alla pandemia oppure no. E’ piuttosto sulla definizione del termine pandemia che bisognerebbe riflettere. Prima del maggio di quest’anno l’OMS definiva una pandemia influenzale come un fenomeno epidemico globale, in grado di causare un numero enorme di morti e malattie.
Poi la definizione è cambiata e in quella pubblicata oggi sul sito dell’OMS è sparita la frase “in grado di causare un numero enorme di morti e malattie”, l’unica all’interno del periodo che enfatizzasse la differenza tra una pandemia influenzale e un’influenza stagionale. Perché la definizione di pandemia è cambiata? Alcuni giornalisti hanno chiesto spiegazioni all’OMS ma pare che nessuno abbia ancora risposto. Insomma, secondo i maligni, questa temibile influenza A non sarebbe altro che una delle tante operazioni commerciali che portano i governi a spendere enormi somme di denaro a vantaggio di poche case farmaceutiche.
Nel frattempo, il vaccino è arrivato anche in Australia: ormai era stato ordinato e poi non si sa mai, ci potrebbe essere una seconda ondata. Lo ha ricordato ieri il Sydney Morning Herald, ammettendo tuttavia che l’impatto dell’ H1N1 sulla popolazione è stato moderato e che mai si saprà con certezza se le 186 persone decedute in Australia, tutte affette da malattie croniche, siano veramente morte a causa del virus.
per maggiori dettagli:
Center for Medical Consumers e
The Sydney Morning Herald
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