
Storie dai Tropici
Kenya, zebre in pericolo
(Nairobi, Kenya - 20/6/2012)
Il mammifero africano che più di tutti si è ridotto in numero è la zebra di Grevy, la più grande delle tre specie esistenti in natura. Negli anni settanta erano circa 15.000, oggi ne sono rimaste solo 2.500. Il loro habitat, che si estendeva in gran parte del Corno d'Africa e dell'Africa orientale, si è ormai ridotto al Kenya settentrionale e a una piccola regione dell'Etiopia.
Un così drammatico declino è frutto di diversi fattori. Innanzi tutto la caccia. Preda da trofeo molto ambita, la zebra di Grevy è stata uccisa per diletto fino al 1977, anno in cui è stato finalmente imposto il divieto di caccia. Poi c'è la siccità, anche se la zebra di Grevy è la specie che meglio resiste alla mancanza d'acqua. Ma il problema è soprattutto la competizione con il bestiame da pascolo.
Con l'incremento demografico, e il Kenya è uno dei paesi che cresce più velocemente di altri, si moltiplicano le attività umane anche in quelle aree semi aride lasciate un tempo alla natura. Se sui pascoli dove andava a brucare la zebra di Grevy trova ora recinti, allevamenti di bestiame e villaggi il conflitto uomo-animale è inevitabile.
Da diversi anni il Kenya Wildlife Service coordina gli sforzi di diverse associazioni che lottano per assicurare la sopravvivenza di questa specie. Le comunità locali che sono state coinvolte direttamente nei progetti di monitoraggio e conservazione stanno già cambiando atteggiamento. I giovani pastori che non ci pensavano due volte a impallinare un animale selvatico che si avvicinasse ai recinti - zebra o qualsiasi altro - oggi mostrano maggiore consapevolezza.
A volte il conflitto uomo animale nasce da una cattiva gestione delle risorse non dalla mancanza di risorse in sé.
Altri dettagli:
Grevy's Zebra Trust
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