
Storie dai Tropici
Caccia al tesoro dei pirati nelle acque di Tonga
(Nuku'alofa, Tonga - 9/8/2012)
Il relitto rinvenuto da un gruppo di sub davanti a un isolotto delle Tonga potrebbe essere quello del Port-au-Prince, una nave corsara affondata nel XIX secolo. Se così fosse, la sua stiva nasconderebbe un ricco tesoro: casse piene d'oro e di argento, candelabri, crocifissi e altri oggetti preziosi, come nel più classico romanzo di pirati.
A dare l'annuncio della scoperta il portavoce dell'ufficio del turismo di Tonga, Sandra Fifita, che prevede lo scatenarsi di una sfrenata caccia al tesoro da parte di sub locali e stranieri.
La storia racconta che nel 1806 il vascello Port-au-Prince sarebbe entrato nelle acque di Tonga, forse a caccia di balene; il suo capitano aveva però un curriculum da corsaro, avendo passato gli anni precedenti a saccheggiare le navi col permesso di Sua Maestà. Da qui la leggenda del ricco tesoro nascosto nella stiva.
Il popolo tongano accolse amichevolmente l'equipaggio del Port-au-Prince ma poi, come accadeva spesso a quell'epoca, le cose finirono male. Gli indigeni attaccarono la nave e massacrarono il capitano e la ciurma. Bruciarono poi il vascello tenendo per sé solo il ferro dei cannoni, che per i polinesiani aveva grande valore; poi trascinarono la nave al largo e l'affondarono. Il tesoro, se mai sia esistito, è ancora sotto il mare.
Solo un ragazzo inglese si salvò dall'attacco dei tongani: William Mariner. Fu risparmiato dall'allora re di Tonga, Finau Ulukalala I, di cui poi divenne grande amico, e rimase a vivere con i nativi per quattro anni. Poi s'imbarcò su una nave britannica di passaggio e tornò in Inghilterra.
A lui si deve un capolavoro della letteratura del Pacifico,
An account of the natives of Tongan Islands, uno dei pochi libri a dare un quadro dettagliato della società tongana e della vita nelle isole prima dell'arrivo dei missionari.
Sebbene le caratteristiche del relitto lascino ben sperare, non c'è ancora la conferma definitiva che si tratti proprio del Port-au-Prince; intanto però, grazie alle analisi effettuate sui campioni del rivestimento in rame dello scafo, gli esperti del National Maritime Museum di Greenwich hanno confermato l'età del relitto. E questo è già qualcosa.
Decine decine di sub hanno cercato questa nave corsara e il suo tesoro, ma i loro sogni si sono poi infranti. Chissà che non sia la volta buona. Il relitto è stato avvistato per la prima volta da un diver locale, Tevita Moala, al largo della piccola isola di Foa, arcipelago delle Ha'apai. Ma la caccia al tesoro è ancora aperta.
Altri dettagli:
The New Zealand Herald
Schede PaesiTropicali.com:
Tonga
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