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Storie dai Tropici

Carnevale con dengue

(Rio de Janeiro, Brasile - 17/2/2012)

Si comincia: oggi l'inaugurazione ufficiale del Carnevale più celebre al mondo, domenica prossima 19 febbraio al via le grandi sfilate nel Sambodromo con le principali scuole di samba di Rio.
I disordini causati dal recente sciopero di poliziotti e pompieri avevano fatto temere per il regolare svolgimento della festa, prima a Salvador de Bahia poi anche a Rio de Janeiro. Invece no, lo sciopero è stato sospeso fino alla fine delle celebrazioni.

Ma un nemico molto più subdolo si aggira tra le vie della Cidade Maravilhosa, dove in questi giorni si attendono circa 850mila turisti, provenienti dall'estero ma soprattutto da altre aree del Brasile. Questo nemico si chiama dengue.
A lanciare l'allarme è il Ministro della salute brasiliano, Alexandre Padilla: Rio de Janeiro rischia una delle peggiori epidemie di dengue della sua storia, ha dichiarato l'alto funzionario in un'intervista alla televisione statale andata in onda ieri.

Il numero di casi di dengue registrati in città dall'inizio dell'anno, cioè in meno di due mesi, ammonta già a circa 3.500 unità, contro i 2.300 casi segnalati nello stesso periodo dell'anno scorso. Questi i dati ufficiali, ma il fenomeno è di certo sottostimato.

In febbraio il virus non ha causato decessi, ha voluto comunque sottolineare il Ministro, spiegando che il virus prevalente che circola in questo periodo a Rio de Janeiro è il tipo 4, considerato meno aggressivo degli altri tre sierotipi virali di dengue.
Se la buona notizia è che questa forma di dengue non è tra le più gravi e raramente porta alla morte il paziente, la cattiva è che il virus di tipo 4 è poco diffuso e ciò può voler dire che un più alto numero di persone non ha alcuna protezione ed è esposto al rischio di contrarre la malattia.

Il paziente affetto da dengue, una volta guarito, sviluppa infatti un'immunità duratura solo nei confronti di quel dato sierotipo con cui è venuto a contatto, ma può facilmente contrarre nuove infezioni se esposto ad un sierotipo diverso. Un secondo episodio di infezione comporta però un rischio 100 volte superiore di andare incontro alla forma più grave di dengue, conosciuta come dengue emorragica.
Questo è il motivo per il quale chi ha avuto un precedente episodio di dengue dovrebbe evitare di recarsi in una zona dove è in corso un focolaio di infezione.

La febbre dengue è trasmessa all'uomo dalla puntura di una zanzara del genere Aedes (più spesso l'Aedes aegypti) che avendo già punto una persona infetta veicola il virus e funge così da vettore della malattia. I sintomi più comuni sono i dolori alle articolazioni, cefalea ed eruzioni cutanee; se sopraggiungono leucopenia e manifestazioni emorragiche, l'esito può essere fatale.

La dengue è diffusa in tutta la fascia tropicale e subtropicale ed è in forte aumento. Solo che, a differenza di molte altre malattie infettive tropicali, non colpisce nelle remote foreste pluviali ma si diffonde prevalentemente nelle grandi aree urbane. Come Rio de Janeiro. E come tutte quelle città nelle quali sussistono i principali fattori che favoriscono la proliferazione delle zanzare: clima umido ma soprattutto edilizia incontrollata, elevata densità abitativa, presenza di aree degradate, acque stagnanti, condizioni igieniche precarie.

Che la dengue sia una malattia tipicamente urbana lo dimostra il dato che nel resto del Brasile c'è stata una diminuzione del 62 percento. A Rio de Janeiro, invece, già da dicembre il sindaco avvertiva che la città era ad alto rischio di epidemia.
Il Ministero della Salute ha promesso che moltiplicherà gli sforzi nella lotta all'insetto vettore. Nel frattempo, meglio andare al Carnevale protetti con un buon repellente.

Leggi anche: Tutti i numeri della dengue e La zanzara nemico pubblico numero uno


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