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Storie dai Tropici

Non c’è pace in Casamance

(Ziguinchor, Casamance, Senegal - 19/3/2010)

Cresce la tensione nel Senegal meridionale. Ieri mattina l'esercito ha bombardato due villaggi a dieci chilometri da Ziguinchor, capoluogo della regione della Casamance.
I militari hanno usato elicotteri e artiglieria pesante per attaccare quelle che l'esercito identifica come le posizioni del Movimento delle forze democratiche della Casamance (MFDC).
Le esplosioni, che si sono susseguite per quasi un'ora, si potevano sentire dal centro di Ziguinchor. E anche stamattina gli abitanti di Ziguinchor si sono svegliati al suono dei cannoni.

Il giorno prima, il presidente Abdoulaye Wade, riferendosi al dialogo avviato con César Atoute Badiate, uno dei principali leader dei separatisti, dichiarava "Io lavoro per la pace giorno e notte"; nello stesso momento, i suoi soldati arrestavano due capi della ribellione, collegati al fronte meridionale.
La reazione di Badiate non si è fatta attendere: contattato da Agence France Presse, il leader ha messo in guardia il governo contro i disordini che potrebbero verificarsi se i due uomini catturati non venissero liberati.
Negli ultimi sei mesi gli scontri a fuoco in Casamance tra l'esercito e i ribelli, sempre più frequenti, hanno causato diversi morti tra i soldati e i civili.

La Casamance è la splendida regione meridionale del Senegal, al confine con il Gambia ed è anche uno dei maggiori poli turistici del paese. Le spiagge di Cap Skiring sono tra le più belle dell'Africa Occidentale.
L'agricoltura è la principale fonte di reddito della popolazione, in maggioranza animista, che ha sempre rivendicato l'indipendenza amministrativa, chiedendo più attenzione da parte del governo di Dakar ai problemi della regione.

Il movimento separatista che vede al suo interno un'ala armata e un fronte civile, che porta avanti un progetto di "regionalizzazione" del paese, è molto popolare, soprattutto tra i giovani.
Il presidente del Senegal, Abdoulaye Wade, eletto nel 2000 dopo 40 anni di potere socialista, aveva promesso di risolvere la crisi della Casamance in 100 giorni. Dieci anni dopo, questa crisi non è ancora finita. E dopo i bombardamenti di ieri, la soluzione politica del conflitto sembra allontanarsi sempre di più.

Altri dettagli su: RFI
Schede Paesi Tropicali: Senegal

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