Gli squali in mare non sono di certo spariti, ma almeno quel plotone che era stato avvistato davanti alle spiagge più frequentate della Florida sembra essersi diretto a nord. Nei giorni scorsi i biologi marini ne hanno contati fino a 15mila esemplari, monitorando le acque di Palm Beach a bordo dei Cessna. In realtà si vedono bene anche dalla spiaggia, perché si tratta in gran parte di squali pinna nera e dei loro cugini più grandi, i brevipinna o tissitori, abituati a spiccare salti e piroette fuori dall'acqua per cacciare.
Le spiagge da Boca Raton a Jupiter, che ieri e l'altro ieri erano state chiuse al pubblico, cominciano a riaprire ma di bagnanti se ne vedono ancora pochi. A tenerli lontani dall'acqua è però più il freddo di questa stagione che la paura dei pescecani.
La migrazione degli squali lungo le coste della Florida è un fenomeno noto ai biologi marini. Ogni anno, durante i mesi invernali, gli squali si radunano in gran numero in queste acque poco profonde; poi in aprile, finita la stagione fredda, tornano a nord. Qual è la ragione di un tale comportamento? Per accoppiarsi, partorire al caldo, cacciare, i ricercatori dell'università della Florida non sanno ancora spiegarlo.
Migliaia di squali a poche decine di metri dalla riva è un'immagine scioccante, ma gli attacchi mortali all'uomo rimangono un evento estremamente raro. In Florida, che pure è uno dei luoghi al mondo tristemente noti per gli attacchi di squalo, l'ultimo incidente fatale risale al 2010.
Ogni anno, invece, vengono uccisi legalmente e illegalmente dai 30 ai 70 milioni di squali.
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