
Storie dai Tropici
Uganda, si spacca il più alto ghiacciaio del Rwenzori
(Kampala, Uganda - 3/5/2010)
Il ghiacciaio del picco Margherita, che con i suoi 5.109 metri è la terza vetta più alta dell'Africa, si è spaccato in due. Lo riferisce l'Uganda Wildlife Authority (UWA) spiegando che si è creato un crepaccio di sei metri che blocca l'accesso alla vetta.
Il ghiacciaio Margherita è una delle ormai rarissime calotte di ghiaccio equatoriale rimaste al mondo. Si trova al confine tra Uganda e Repubblica Democratica del Congo, nel massiccio del Rwenzori, un complesso montuoso vasto e articolato con circa sei picchi; Punta Margherita è la cima più alta e la più popolare tra gli scalatori di tutto il mondo, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel 1994.
Un team di scienziati e di funzionari UWA è stato inviato nella zona per valutare l'entità del fenomeno. Lo scioglimento dei ghiacci del Rwenzori sta facendo salire il livello del fiume Semliki e con un maggiore volume d'acqua aumenta anche il suo potere erosivo. Il fiume, che segna il confine naturale tra Uganda e Repubblica Democratica del Congo, si è spostato di un chilometro e ne è scaturita una controversia territoriale.
Secondo uno studio recente, fino a 50 anni fa il ghiacciaio del Rwenzori si estendeva per circa 6,5 km quadrati; oggi le sue dimensioni si sarebbero ridotte e meno di 1 km quadrato. Continuando di questo passo, potrebbe sparire completamente entro i prossimi vent'anni.
Quando i ghiacciai si ritirano il primo fattore ad essere chiamato in causa è il riscaldamento globale; lo si è fatto in passato per il Kilimanjaro e anche nel caso del Rwenzori gli scienziati ugandesi attribuiscono la graduale scomparsa del ghiacciaio all'incremento delle temperature medie globali.
Per il Kilimanjaro, tuttavia, l'ipotesi scientificamente più accreditata non si basa sull'aumento della temperatura ma sull'abbattimento delle foreste che un tempo ricoprivano le pendici della vetta più alta dell'Africa. Diminuendo l'umidità disponibile, e quindi le nubi e le precipitazioni nevose, verrebbe a mancare il motore che alimenta la massa ghiacciata. In ogni caso, sempre d'impatto antropico si tratta.
Altri dettagli su:
BBC news
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