
Storie dai Tropici
Rispetto dell'ambiente: ecco il voto dato a 163 paesi
(Yale University, USA - 28/1/2010)
E' stata appena pubblicata una nuova pagella dei buoni e dei cattivi. Questa volta si tratta dell'Environment Performance Index (EPI) che da diversi anni misura le prestazioni ambientali di molti paesi del mondo. Tra i parametri analizzati ci sono la qualità dell'aria, la gestione dell'acqua e delle risorse naturali, la salvaguardia della biodiversità, il controllo dell'inquinamento urbano e così via.
La classifica di quest'anno, relativa al 2009, vede al primo posto l'Islanda, seguita dalla Svizzera, mentre in terza posizione si piazza il Costa Rica, unico paese in via di sviluppo presente nella fascia dei più bravi, premiato soprattutto per l'estensione delle sue aree protette; la graduatoria dei primi quattro si chiude con la Svezia, un'altra nazione che può permettersi una politica ambientale seria.
Passando alla fascia successiva, quella che raccoglie i paesi che hanno totalizzato un punteggio compreso tra 85 e 70 (considerando che 100 corrisponde alla situazione ideale e 0 è il minimo), troviamo Mauritius al sesto posto, Cuba al nono, la Colombia al decimo e Panama al 24esimo.
L'Italia, con 73 punti, si guadagna un modesto ma non disprezzabile 18esimo posto in graduatoria; la sorpassano Francia e Austria, classificate settima ed ottava, ma anche Slovacchia, Regno Unito e Germania.
L'Italia ha però una coscienza più verde di quella di Portogallo, Spagna e Albania e di tutti gli altri paesi (in totale sono 163) che si trovano nelle posizioni inferiori della classifica.
Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno un misero 61esimo posto, il Brasile è al 62esimo mentre Cina e India viaggiano decisamente in coda, meritandosi entrambe una disastrosa posizione al 121esimo e 123esimo posto.
Ultimi in classifica i paesi africani, quelli sconvolti da miseria e conflitti, Sierra Leone, Togo, Niger; meglio di loro riesce a far meglio persino Haiti, sebbene l'analisi non tenga ovviamente conto degli ultimi tragici eventi.
Quanto l'indice EPI sia rappresentativo di una situazione reale, è difficile dirlo; gli stessi autori del progetto, gli esperti di scienze della terra della Columbia University e di politiche ambientali della Yale University, dichiarano che i dati a loro disposizione sono spesso frammentari e che le informazioni provenienti dai singoli governi non sono soggette a verifiche indipendenti.
Per maggiori informazioni:
Environment Performance Index 2010
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